La ricostruzione della voluta del capitello ionico vitruviano
nel Rinascimento italiano (1450 - 1570);
l'Analemma vitruviano e il IX Libro del De Architectura
di Daniele Barbaro (1556 - 1567):
i più difficili passi di esegesi vitruviana

La ricostruzione della voluta del capitello ionico vitruviano nel Rinascimento Italiano (1450 -1570), in Vitruvio De Architectura, a cura di P. Gros, traduzione di E. Romano e A. Corso, Einaudi, Torino, 1997, vol. II, pp. 1409 - 1428.
Editore: Einaudi
Luogo di edizione: Torino
Anno di pubblicazione: 1997
ISBN: 8806122398
La mia tesi di dottorato della Scuola Normale di Pisa sul Capitello ionico (Pisa 1993), è sulle fonti della voluta ionica vitruviano-archimedea e sulla sistematizzazione dei metodi di studio della sua fortuna critica. Ha previsto il confronto critico tra gli esempi di capitelli ionici romani, antichi o presunti tali, e le indicazioni vitruviane su questo tema, al fine di individuare gli effetti mutevoli che gli studi dell'antico hanno avuto sull'evoluzione dei tipi di capitelli disegnati a Firenze, Roma e nel Veneto tra il XV e il XVI secolo, sistematizzando una cospicua quantità di materiali in precisi ‘stemmi’ critici e donando un contributo innovatvo alla Storia degli ordini architettonici.
Un aspetto specifico e significativo nel capitello ionico è la ricostruzione del difficile metodo seguito dagli architetti rinascimentali nella ricerca di una soluzione al disegno perduto della voluta ionica di Vitruvio d’impostazione archimedea (fonte de spiralibus di Archimede), su cui ho scritto numerosi articoli nel prestigioso Vitruvio Einaudi e in riviste internazionali (Mefrim, 1993 e LTH 3, 2008), come esempio per una corretta esegesi vitruviana. In tali lavori è sviluppato il problematico e multidisciplinare confronto tra gli esigui resti antichi, le poche parole dell'architetto romano sull'argomento e singolari forme tratte dalla 'perfezione' della natura. Ho organizzato e ritrovato una quantità cospicua di fonti all’apparenza eterogenee, sul capitello in generale, sia sulla riscoperta rinascimentale della voluta vitruviana, e ho interpretato l’evoluzione di più di un secolo di Storia del capitello nel Rinascimento, apportando un contributo utile alla Storia degli ordini architettonici.
L'analemma vitruviano e il IX libro del De Architectura di Daniele Barbaro (1556 - 67), in Vitruvio De Architectura, cit., vol. II, pp. 1429 - 1436.
La Gnomonica e il IX Libro dei commentari vitruviani di Daniele Barbaro. Questo tema, che ho studiato nella tesi di laurea, sulla riscoperta della Gnomonica vitruviana nei Commentari di Daniele Barbaro, ha avuto prestigiosi esiti a stampa (nella rivista "Nuncius", "Studi veneziani" e nel Vitruvio Einaudi). Ho criticamente analizzato il metodo seguito da Daniele Barbaro nella ricostruzione del significato della Gnomonica, (l'arte di costruire orologi solari) o seconda parte dell'Architettura per Vitruvio, per il suo uso nella progettazione delle città e nell'orientamento degli edifici. Il fondamento della Gnomonica è considerato l'Analemma, proiezione ortografica dei diversi circoli della sfera celeste su un piano, fin dai tempi più antichi essenziale per la costruzione di orologi solari, per l'organizzazione topografica delle città e la progettazione degli edifici in rapporto al corso del sole. Se esaminiamo il modo in cui la Gnomonica è trattata nelle due edizioni del 1556 e del 1567 del De Architectura di Barbaro notiamo una notevole differenza, determinata dalla reinterpretazione della descrizione dell'Analemma vitruviano, studiato dal Patriarca nell'inedito ed inesplorato De horologiis describendis libellus, alla luce del De analemmate di Federico Commandino, traduzione del testo greco di Tolomeo, pubblicato a Roma nel 1562. Le teorie astronomiche di Daniele Barbaro possono apparire tradizionali, ma la loro generalizzazione è una straordinaria novità per la geometria proiettiva, proprio per quel 'far vedere in proiezione ortogonale' l'armonia della sfera celeste. E non a caso, perchè il Patriarca di Aquileia in questa esperienza si rifà alle teorie gnomoniche e matematico-prospettiche di Federico Commandino.
In questi miei lavori compaiono:
1) la ricerca sulle fonti di Barbaro (De Architectura di Vitruvio nell’edizione latina di Fra’ Giocondo e la traduzione del De Analemmate di Tolomeo nell’edizione di Commandino pubblicata a Roma nel 1562), sui testi manoscritti di Barbaro e sui resti delle meridiane delle colombaie di villa Barbaro a Maser da me individuati nelle antiche foto Alinari del 1929, che evidenziano le meridiane preesistenti;
2) l’interpretazione del contributo di Barbaro alla storia dell’Architettura e dell’Astronomia.
Barbaro, nel 1569, nel suo trattato sulla Prospettiva, farà seguire le sue speculazioni teoriche gnomoniche ad un commento al Planisfero del Commandino, ben comprendendo che l'intento della Prospettiva sia quello di mediare le esigenze della Scienza con quelle della cultura letteraria e della operatività artistica.
Editore: Einaudi
Luogo di edizione: Torino
Anno di pubblicazione: 1997
ISBN: 8806122398
La mia tesi di dottorato della Scuola Normale di Pisa sul Capitello ionico (Pisa 1993), è sulle fonti della voluta ionica vitruviano-archimedea e sulla sistematizzazione dei metodi di studio della sua fortuna critica. Ha previsto il confronto critico tra gli esempi di capitelli ionici romani, antichi o presunti tali, e le indicazioni vitruviane su questo tema, al fine di individuare gli effetti mutevoli che gli studi dell'antico hanno avuto sull'evoluzione dei tipi di capitelli disegnati a Firenze, Roma e nel Veneto tra il XV e il XVI secolo, sistematizzando una cospicua quantità di materiali in precisi ‘stemmi’ critici e donando un contributo innovatvo alla Storia degli ordini architettonici.
Un aspetto specifico e significativo nel capitello ionico è la ricostruzione del difficile metodo seguito dagli architetti rinascimentali nella ricerca di una soluzione al disegno perduto della voluta ionica di Vitruvio d’impostazione archimedea (fonte de spiralibus di Archimede), su cui ho scritto numerosi articoli nel prestigioso Vitruvio Einaudi e in riviste internazionali (Mefrim, 1993 e LTH 3, 2008), come esempio per una corretta esegesi vitruviana. In tali lavori è sviluppato il problematico e multidisciplinare confronto tra gli esigui resti antichi, le poche parole dell'architetto romano sull'argomento e singolari forme tratte dalla 'perfezione' della natura. Ho organizzato e ritrovato una quantità cospicua di fonti all’apparenza eterogenee, sul capitello in generale, sia sulla riscoperta rinascimentale della voluta vitruviana, e ho interpretato l’evoluzione di più di un secolo di Storia del capitello nel Rinascimento, apportando un contributo utile alla Storia degli ordini architettonici.
L'analemma vitruviano e il IX libro del De Architectura di Daniele Barbaro (1556 - 67), in Vitruvio De Architectura, cit., vol. II, pp. 1429 - 1436.
La Gnomonica e il IX Libro dei commentari vitruviani di Daniele Barbaro. Questo tema, che ho studiato nella tesi di laurea, sulla riscoperta della Gnomonica vitruviana nei Commentari di Daniele Barbaro, ha avuto prestigiosi esiti a stampa (nella rivista "Nuncius", "Studi veneziani" e nel Vitruvio Einaudi). Ho criticamente analizzato il metodo seguito da Daniele Barbaro nella ricostruzione del significato della Gnomonica, (l'arte di costruire orologi solari) o seconda parte dell'Architettura per Vitruvio, per il suo uso nella progettazione delle città e nell'orientamento degli edifici. Il fondamento della Gnomonica è considerato l'Analemma, proiezione ortografica dei diversi circoli della sfera celeste su un piano, fin dai tempi più antichi essenziale per la costruzione di orologi solari, per l'organizzazione topografica delle città e la progettazione degli edifici in rapporto al corso del sole. Se esaminiamo il modo in cui la Gnomonica è trattata nelle due edizioni del 1556 e del 1567 del De Architectura di Barbaro notiamo una notevole differenza, determinata dalla reinterpretazione della descrizione dell'Analemma vitruviano, studiato dal Patriarca nell'inedito ed inesplorato De horologiis describendis libellus, alla luce del De analemmate di Federico Commandino, traduzione del testo greco di Tolomeo, pubblicato a Roma nel 1562. Le teorie astronomiche di Daniele Barbaro possono apparire tradizionali, ma la loro generalizzazione è una straordinaria novità per la geometria proiettiva, proprio per quel 'far vedere in proiezione ortogonale' l'armonia della sfera celeste. E non a caso, perchè il Patriarca di Aquileia in questa esperienza si rifà alle teorie gnomoniche e matematico-prospettiche di Federico Commandino.
In questi miei lavori compaiono:
1) la ricerca sulle fonti di Barbaro (De Architectura di Vitruvio nell’edizione latina di Fra’ Giocondo e la traduzione del De Analemmate di Tolomeo nell’edizione di Commandino pubblicata a Roma nel 1562), sui testi manoscritti di Barbaro e sui resti delle meridiane delle colombaie di villa Barbaro a Maser da me individuati nelle antiche foto Alinari del 1929, che evidenziano le meridiane preesistenti;
2) l’interpretazione del contributo di Barbaro alla storia dell’Architettura e dell’Astronomia.
Barbaro, nel 1569, nel suo trattato sulla Prospettiva, farà seguire le sue speculazioni teoriche gnomoniche ad un commento al Planisfero del Commandino, ben comprendendo che l'intento della Prospettiva sia quello di mediare le esigenze della Scienza con quelle della cultura letteraria e della operatività artistica.

Commentari dei disegni GDSU A 4151rv .. GDSU A1553 v
M. Losito, Commentari dei disegni GDSU A 4151 recto, GDSU A 4151 verso, GDSU A 4152 recto, GDSU A 4153 recto, GDSU A 4154 recto, GDSU A 1553 recto, GDSU A1553 verso, in The Architectural Drawings of Antonio da Sangallo the younger and his Circle, vol III, Antiquity and Theory, (Studies in Medieval and Early Renaissance Art History), a cura di C. L. Frommel e G. Schelbert, Brepols (Harvey Miller Publisher), Turnhout-London, 2023, vol. III A, pp. 190 e 233-235; vol. III B, pp.185 e 253-254, ed. ingl., ISBN:978-1-912554-39-3; Ean13: 9781912554393 (Available).
M. Losito, Commentari dei disegni GDSU A 4151 recto, GDSU A 4151 verso, GDSU A 4152 recto, GDSU A 4153 recto, GDSU A 4154 recto, GDSU A 1553 recto, GDSU A1553 verso, in The Architectural Drawings of Antonio da Sangallo the younger and his Circle, vol III, Antiquity and Theory, (Studies in Medieval and Early Renaissance Art History), a cura di C. L. Frommel e G. Schelbert, Brepols (Harvey Miller Publisher), Turnhout-London, 2023, vol. III A, pp. 190 e 233-235; vol. III B, pp.185 e 253-254, ed. ingl., ISBN:978-1-912554-39-3; Ean13: 9781912554393 (Available).

Commentari dei disegni GDSU A14459 r e v
UA 1459 r e v, in The Architectural Drawings of Antonio da Sangallo the Younger and his circle, vol. I, Fortifications, Machines, and Festival Architecture, Ch. L. Frommel, General Editor, N. Adams, Editor, Cambridge (Mass.), Mit Press, 1994, pp. 231 - 232.
UA 1459 r e v, in The Architectural Drawings of Antonio da Sangallo the Younger and his circle, vol. I, Fortifications, Machines, and Festival Architecture, Ch. L. Frommel, General Editor, N. Adams, Editor, Cambridge (Mass.), Mit Press, 1994, pp. 231 - 232.
Symétrie de la nature dans le dessin de la volute ionique vitruvienne-archimédienne

Symétrie de la nature dans le dessin de la volute ionique vitruvienne-archimédienne, dans R: Gargiani (éd.), La Colonne. Nouvelle histoire de la construction, Lausanne, Presses polytechniques et universitaires romandes, 2008, pp. 164 - 171.

Daniele Barbaro inventore
M.Losito, Daniele Barbaro inventore: Il de ‘horologiis describendis libellus’ e l’orario universale nella teoria e nella pratica vitruviana (“A Manfredo Tafuri”), in Daniele Barbaro (1514-1570): Vénitien, patricien, humaniste (a cura di Frédérique Lemerle, Vasco Zara, Pierre Caye, Laura Moretti), Actes du Colloque International Barbaro 500: Architecture, musique, peinture, perspective, Centre d’Études Supérieures de la Renaissance de Tours, Etudes Renaissantes (ER 24), Brepols, Turnhout, 2018, pp. 273- 285; ISBN: 9782503575513.
M.Losito, Daniele Barbaro inventore: Il de ‘horologiis describendis libellus’ e l’orario universale nella teoria e nella pratica vitruviana (“A Manfredo Tafuri”), in Daniele Barbaro (1514-1570): Vénitien, patricien, humaniste (a cura di Frédérique Lemerle, Vasco Zara, Pierre Caye, Laura Moretti), Actes du Colloque International Barbaro 500: Architecture, musique, peinture, perspective, Centre d’Études Supérieures de la Renaissance de Tours, Etudes Renaissantes (ER 24), Brepols, Turnhout, 2018, pp. 273- 285; ISBN: 9782503575513.