Il Santo Sepolcro e la Gerusalemme Celeste:
da architettura costantiniana a modello universale
Editore: Mario Adda
Luogo di Edizione: Bari
Anno di pubblicazione: 2011
Collana di Studi diretta da Cosimo Damiano Fonseca:
Acta et Monumenta
ISBN 9788880829591
Premessa del Cardinal Gianfranco Ravasi.
Saggio introduttivo di Cosimo Damiano Fonseca su l'Oriente negli 'Itinera Hierosolymitana Crucesignatorum'.
Il complesso monumentale del Santo Sepolcro a Gerusalemme, dalla fase costantiniana fino alle parziali ricostruzioni del XII secolo, è stato per lungo tempo modello e fonte di ispirazione per numerosi edifici religiosi in tutta Europa. Il libro ripercorre la storia dell'immagine di questa straordinaria architettura, attraverso lo studio incrociato di resti archeologici, testimonianze scritte e iconografiche, dai preesistenti monumenti romani di Aelia Capitolina, alla simmetrica e singolare planimetria costantiniana, alla originale ricostruzione (cinque edifici collegati prospetticamente tra loro) di Costantino Monomaco fino a quella di età crociata. La manifesta e mutevole relazione tra architettura e liturgia nel Santo Sepolcro hierosolymitano diventa così propedeutica allo studio della trasmissione di forme, significati e devozione popolare in tutto il cosmo cattolico. Non solo, la fortunata tradizione di questo edificio si collega ad altri edifici come il mausoleo di Santa Costanza a Roma, le prime chiese a pianta centrale di Terra Santa, la Cupola della Roccia, Castel del Monte, il battistero di Pisa e la chiesa della Resurrezione "Nuova Gerusalemme" nei pressi di Mosca. Offrendo, attraverso modelli architettonici così “universali”, un percorso ricco e articolato che abbraccia diverse culture e civiltà e gravita intorno ad un monumento che è ancor oggi meta privilegiata di molti viaggiatori e studiosi. "Come premessa il volume presenta una esemplare descrizione guida del Cardinal Gianfranco Ravasi alla visita guidata al luogo santo, non solo della Passione, Morte, Sepoltura, ma testimonianza della Resurrezione, come chiaramente esprime la denominazione greca di Anastasis". (Dalla recensione di V. Vigorelli, in "Arte Cristiana", anno C, n. 869, marzo-aprile 2012, p. 159).
Luogo di Edizione: Bari
Anno di pubblicazione: 2011
Collana di Studi diretta da Cosimo Damiano Fonseca:
Acta et Monumenta
ISBN 9788880829591
Premessa del Cardinal Gianfranco Ravasi.
Saggio introduttivo di Cosimo Damiano Fonseca su l'Oriente negli 'Itinera Hierosolymitana Crucesignatorum'.
Il complesso monumentale del Santo Sepolcro a Gerusalemme, dalla fase costantiniana fino alle parziali ricostruzioni del XII secolo, è stato per lungo tempo modello e fonte di ispirazione per numerosi edifici religiosi in tutta Europa. Il libro ripercorre la storia dell'immagine di questa straordinaria architettura, attraverso lo studio incrociato di resti archeologici, testimonianze scritte e iconografiche, dai preesistenti monumenti romani di Aelia Capitolina, alla simmetrica e singolare planimetria costantiniana, alla originale ricostruzione (cinque edifici collegati prospetticamente tra loro) di Costantino Monomaco fino a quella di età crociata. La manifesta e mutevole relazione tra architettura e liturgia nel Santo Sepolcro hierosolymitano diventa così propedeutica allo studio della trasmissione di forme, significati e devozione popolare in tutto il cosmo cattolico. Non solo, la fortunata tradizione di questo edificio si collega ad altri edifici come il mausoleo di Santa Costanza a Roma, le prime chiese a pianta centrale di Terra Santa, la Cupola della Roccia, Castel del Monte, il battistero di Pisa e la chiesa della Resurrezione "Nuova Gerusalemme" nei pressi di Mosca. Offrendo, attraverso modelli architettonici così “universali”, un percorso ricco e articolato che abbraccia diverse culture e civiltà e gravita intorno ad un monumento che è ancor oggi meta privilegiata di molti viaggiatori e studiosi. "Come premessa il volume presenta una esemplare descrizione guida del Cardinal Gianfranco Ravasi alla visita guidata al luogo santo, non solo della Passione, Morte, Sepoltura, ma testimonianza della Resurrezione, come chiaramente esprime la denominazione greca di Anastasis". (Dalla recensione di V. Vigorelli, in "Arte Cristiana", anno C, n. 869, marzo-aprile 2012, p. 159).
Novità Archeologiche sul Santo Sepolcro
Novità Archeologiche sul Santo Sepolcro a Gerusalemme: Aelia Capitolina e la nascita dell'Anastasis costantiniana, parte I e II, in "Arte Cristiana", anno XCVIII, nn. 856 - 857, gennaio - febbraio, marzo - aprile 2010, pp. 59 - 69 e 135 - 148.
Il saggio ricostruisce e individua il sito dei due templi adrianei di Giove e di Venere di Aelia Capitolina di Gerusalemme, ricollegabile alla successiva storia della costruzione del Santo Sepolcro.
Le mie ricerche topografiche e orografiche su Gerusalemme, confluite in due articoli in "Arte Cristiana" e avvallate dagli scritti di Vitruvio e San Girolamo (Epistola 58), provano che il foro di Aelia Capitolina era nel sito del Santo Sepolcro in posizione elevata e centrale rispetto alla città.
In particolare, il tempio di Giove era nel sito dell'Anastasis (e non nella spianata delle Moschee più in basso di circa 15 metri in altitudine) e il tempio di Venere era nel sito del Calvario, giustificando l'eccezionale articolazione della pianta del Santo Sepocro costantiniano con l'Anastasis-Resurrezione e un Martyrium non in asse tra loro per l'intelligente recupero di fondazioni preesistenti in sintonia con la liturgia del tempo.
Segni del culto della 'vera' Croce
Segni del culto della 'vera' Croce. La 'Laura' di Santa Croce in Andria, la Cappella hierosolymitana di Sant'Elena e l'iconografia del 'ritrovamento', in "Arte Cristiana", anno XCV, n. 840, maggio - giugno 2007, pp. 216 - 230.