Castel del Monte e la cultura arabo-normanna in Federico II
Editore: Mario Adda
Luogo di Edizione: Bari
Anno di Pubblicazione: 2003
Acta et Monumenta n. 2
ISBN: 8880825364
Presentazione di Cosimo Damiano Fonseca
Castel del Monte fu certo "una corona imperiale", un cristallo in muratura nel cuore di una regione cara a Federico II e al centro del Mediterraneo, e un castello di straordinario impatto topografico e paesaggistico, per la singolare simmetria delle sue forme e la spettacolarità del paesaggio murgiano in cui s'inserisce, integrato in una rete castellare. Come una corona presentava al mondo le gemme più significative dell'impero di Federico II:
1) la cultura astronomica e matematica promossa da Michele Scoto e illustrata architettonicamente dalla stupefacente volta celeste del cortile ottagono dell'impianto federiciano originario di Castel del Monte;
2) la potenza e la perfezione di un ordine imperiale che voleva politicamente rifarsi ad Augusto e alla architettura da lui promossa (De Architectura) e culturalmente alla "ratio naturalis" e al controllo del paesaggio e del territorio. Da qui derivano la simmetria delle forme e la cristallina pianta ottagonale con otto torri pur esse ottagonali di eleganza forse insuperabile ("Arte Cristiana", 853 2009);
3) la signoria (controllo e pacificazione) anche sui popoli orientali (arabi ed ebrei di Sicilia) del suo impero (con una politica secondo le necessità repressiva o conciliante), resa in architettura con la ripresa della forma ottagona consueta nella cultura orientale. In particolare, Castel del Monte rielabora lo schema ottagonale delle mura di molte città in miniatura, orientate secondo le direzioni dei venti, delle più importanti chiese mariane di Terra Santa, della Moschea di Omar o Cupola della Roccia, della Basilica dell'Ascensione sul Monte degli Ulivi, provatamente ammirate da Federico II durante la sesta crociata, nonchè della Sacra Edicola del Santo Sepolcro a Gerusalemme, nell’impianto originario. Castel del Monte fu pensato come Osservatorio astronomico, un luogo di riunione ed emblema della itinerante corte scientifica federiciana. Come noto, consiglieri di Federico II furono tra gli altri Michele Scoto e il matematico pisano Leonardo Fibonacci. Il primo recuperò il sistema omeocentrico della cosmografia aristotelica e moltre tradizioni astronomiche e astrologiche, spesso in risposta ai Quesiti di Federico II. Il secondo, con la sua Geometria pratica, ispirò la regolarità, la modularità e la simmetria delle architetture federiciane.
Pertanto, da un esame di Castel del Monte, - a un solo piano come i prototipi hierosolimitani-, emerge la figura di Federico II, un committente-progettista amante dell'antico, della razionalità e della funzionalità abitativa di Castel del Monte, sede della Prima Corte Rinascimentale, la corte di uno scienziato, o meglio di un filosofo scienziato.
Luogo di Edizione: Bari
Anno di Pubblicazione: 2003
Acta et Monumenta n. 2
ISBN: 8880825364
Presentazione di Cosimo Damiano Fonseca
Castel del Monte fu certo "una corona imperiale", un cristallo in muratura nel cuore di una regione cara a Federico II e al centro del Mediterraneo, e un castello di straordinario impatto topografico e paesaggistico, per la singolare simmetria delle sue forme e la spettacolarità del paesaggio murgiano in cui s'inserisce, integrato in una rete castellare. Come una corona presentava al mondo le gemme più significative dell'impero di Federico II:
1) la cultura astronomica e matematica promossa da Michele Scoto e illustrata architettonicamente dalla stupefacente volta celeste del cortile ottagono dell'impianto federiciano originario di Castel del Monte;
2) la potenza e la perfezione di un ordine imperiale che voleva politicamente rifarsi ad Augusto e alla architettura da lui promossa (De Architectura) e culturalmente alla "ratio naturalis" e al controllo del paesaggio e del territorio. Da qui derivano la simmetria delle forme e la cristallina pianta ottagonale con otto torri pur esse ottagonali di eleganza forse insuperabile ("Arte Cristiana", 853 2009);
3) la signoria (controllo e pacificazione) anche sui popoli orientali (arabi ed ebrei di Sicilia) del suo impero (con una politica secondo le necessità repressiva o conciliante), resa in architettura con la ripresa della forma ottagona consueta nella cultura orientale. In particolare, Castel del Monte rielabora lo schema ottagonale delle mura di molte città in miniatura, orientate secondo le direzioni dei venti, delle più importanti chiese mariane di Terra Santa, della Moschea di Omar o Cupola della Roccia, della Basilica dell'Ascensione sul Monte degli Ulivi, provatamente ammirate da Federico II durante la sesta crociata, nonchè della Sacra Edicola del Santo Sepolcro a Gerusalemme, nell’impianto originario. Castel del Monte fu pensato come Osservatorio astronomico, un luogo di riunione ed emblema della itinerante corte scientifica federiciana. Come noto, consiglieri di Federico II furono tra gli altri Michele Scoto e il matematico pisano Leonardo Fibonacci. Il primo recuperò il sistema omeocentrico della cosmografia aristotelica e moltre tradizioni astronomiche e astrologiche, spesso in risposta ai Quesiti di Federico II. Il secondo, con la sua Geometria pratica, ispirò la regolarità, la modularità e la simmetria delle architetture federiciane.
Pertanto, da un esame di Castel del Monte, - a un solo piano come i prototipi hierosolimitani-, emerge la figura di Federico II, un committente-progettista amante dell'antico, della razionalità e della funzionalità abitativa di Castel del Monte, sede della Prima Corte Rinascimentale, la corte di uno scienziato, o meglio di un filosofo scienziato.
Alltagsleben im Mittelalter
Juergen Hilse, Uebergabe des wissenschaftlichen Foerderpreises 2004 an Frau Dr. Maria Losito, in Alttagsleben im Mittelalter, Goeppingen 2005, pp. 165 - 168.
ISBN: 3929776170
ISBN: 3929776170
Il castrum Sanctae Mariae e l'antica abbazia benedettico-cistercense
Il castrum Sanctae Mariae e l'antica abbazia benedettino-cistercense di Santa Maria del Monte Balneolo, in "Rivista cistercense", anno XIII, 1, gennaio - aprile 2006, pp. 75 - 104.
La mia ricerca è proseguita con una puntualizzazione critica sulla continuità normanna del Castrum Sanctae Mariae, sull’’individuazione topografica e sull’ubicazione della preesistente antica abbazia benedettino-cistercense di Santa Maria del Monte Balneolo ("Rivista cistercense", XXIII 2006). L'abbazia benedettina, che gli storici locali presumevano distrutta da Castel del Monte, non sorgeva sul sito di Castel del Monte, perchè è citata in un documento del 1269, da me trovato presso l'Archivio Segreto Vaticano. Dunque, era vicina e in parte forse danneggiata dalla costruzione di Castel del Monte. Dalla geografia viaria del luogo ho individuato il suo sito alle pendici di Castel del Monte, area dell'odierna via del Cedro. Il sito è ora coperto dallo sviluppo residenziale. Sono comunque visibili in loco i resti di una nevaia, di una cisterna e alcune iscrizioni, e, per gli itinerari e i percorsi originari di collegamento tra il castello federiciano e l'abbazia benedettina, la visibilità prospettica di Castel del Monte, come mostra un passo di Ferdinand Gregorovius, era del tutto diversa da quella attuale (vedi anche il mio saggio in Atti del convegno Internazionale "Ora et labora", La presenza Benedettina in Andria").
Il fiocco di neve e l'Ottagono di Castel del Monte
Il fiocco di neve e l'Ottagono di Castel del Monte. La ricerca della simmetria da Federico II al de nive sexangula di Johann Kepler, in "Arte Cristiana", anno XCVII, n. 853, luglio - agosto 2009, pp. 299 - 310.
Federico II nel ricordare nel disegno della pianta di Castel del Monte
la programmatica perfezione della simmetria dell'ottagono con otto torri ottagonali, determinata dall'armonia proporzionale tra le singole parti e la totalità a cui esse appartengono, è in sintonia con il concetto sintetizzato su di essa nel "De Architectura". Secondo Vitruvio (1.I.2.4.) la parola "simmetria" in architettura è sinonimo di armonia ed equilibrio e "consiste nell'accordo armonico della parti dell'opera stessa fra loro e nella corrispondenza fra ciascuna parte singolarmente presa e la sua configurazione complessiva, sulla base di una parte calcolata come modulo".